La “Corsa de öf”, è la sfida fra due atleti che si svolge l’antivigilia (venerdì alle 20.30) della Prima Domenica di Luglio, nei giorni in cui a Gandino si festeggiano con solennità i SS. Martiri Patroni: Ponziano papa, Valentino prete, Quirino tribuno e Ponziano prefetto.
L’origine della gara risiede in una sorta di scommessa, che nel 1931 vide protagonisti Lorenzo Archetti e Giovanni Bonazzi. Il 19 marzo Gandino celebra la Festa di S. Giuseppe: Renzo e Giovanni si ritrovano a casa di quest’ultimo in via Ghirardelli per il pranzo a base di “öf e scamuscì” (uova e germogli di radicchio) preparato dalla mamma di Giovanni, Margherita. Le uova sode resistono ben poco all’appetito giovanile dei due commensali, e mamma Margherita sottolinea con una battuta la necessità di provare almeno a “guadagnarsi” quel cibo prezioso. A questo punto i contorni del ricordo sono meno delineati, ma da quella semplice battuta nacque l’originale scommessa: Giovanni Bonazzi avrebbe raccolto cento uova poste ad un metro l’una dall’altra fra Piazza Vittorio Veneto e la Chiesa di Santa Croce, mentre Renzo Archetti si propose di percorrere nel contempo (andata e ritorno) il tragitto che porta al “Passaggio a livello di Fiorano al Serio”, ove transitava la Ferrovia della Valle Seriana (poi dismessa nel 1967) che Renzo abitualmente utilizzava per raggiungere Milano per lavoro. Una ricostruzione verosimile della genesi di un’iniziativa che nel 1931, forse in un pomeriggio assolato e spettatori soltanto alcuni amici, fece nascere la “Corsa de öf”.
Ad imporsi fu Renzo Archetti, che portò a termine il percorso podistico con il tempo di 42’55”. Nel 1932 fu d’obbligo la rivincita e fu ancora Archetti ad imporsi. La “scommessa” fu riproposta, con protagonisti diversi, sul finire degli anni ‘50, e a partire dagli anni ‘60 le edizioni si sono susseguite con un ritmo regolare, con modalità spesso diverse dalle origini. L’albo d’oro contempla edizioni con raccolta uova o corsa a staffetta e con luogo di partenza e arrivo il Campo Sportivo Comunale.
Nel 1981, a cinquant’anni dalla prima edizione, l’Atalanta Club Valgandino decise di riportare in auge la manifestazione, riproponendola nello scenario canonico di Piazza Vittorio Veneto dopo alcuni anni di fermo. Negli anni Paolo Bombardieri aveva assunto il ruolo di “notaio” dell’originale scommessa, il compito di redigere l’albo d’oro ed animare la piazza nelle vesti di speaker è stato assunto da Ruggero Bertocchi, già concorrente. A rendere più appassionante l’evolversi della sfida fu l’idea di seguire con un collegamento diretto il concorrente podista, per aggiornare costantemente il pubblico, che assiste sulla Piazza alla raccolta delle uova. Nei primi anni tale collegamento fu assicurato dal Gruppo Cb Valgandino, poi l’arrivo delle nuove tecnologie ha reso possibile la diretta web, curata da Gandino WebTv. Le uova necessarie alla Corsa vengono fornite ogni anno dall’alimentari Aldo Bonazzi di Gandino, mentre per consentire la preparazione di uova sode e frittata è indispensabile il sostegno di Cascina Italia di Spirano (Bg).
In epoca recente la Corsa delle Uova non è stata disputata nel 2000 (lavori pavimentazione via Dante) e nel 2020 e 2021 a causa della Pandemia. In questi due anni è stata organizzata presso il Caffè Centrale “La Spinata” la “Notte delle Uova”, con cena a tema e tavoli allestiti con segnaposto che hanno ricostruito fedelmente le uova e il loro posizionamento di norma realizzato in via Dante.
Nel 2021, a novant’anni dalla prima edizione, è stata inaugurata a Fiorano al Serio una stele commemorativa che segnala “il Giro di Boa” della corsa. Dal 2022 a Fiorano, in concomitanza con la Corsa della Uova viene organizzata la “Festa del Giro di Boa”, per salutare il passaggio del corridore e seguire la gara su grande schermo. Dal 2023 al concorrente podista, al passaggio a Fiorano, viene consegnato un “testimonial” di stoffa, realizzato su disegno di Emanuele Simone da Ricamificio Florens di Peia. Ai due concorrenti per tradizione vengono assegnati premi identici, senza distinzione di merito. Entrambi ricevono un trofeo realizzato dall’orafo Mauro Moioli. Esso è costituito da una lastra in pietra (come quelle utilizzate per la pavimentazione della piazza) con un mucchietto di segatura su cui è posto un uovo in argento. Corredano il tutto la riproduzione del cubetto segnauovo nr. 100 e la semplice dicitura “Corsa delle Uova – concorrente”. La serata ha assunto negli anni i toni di una vera e propria sagra popolare, con servizio gastronomico a base di uova, frittata e vino curato dal locale Gruppo Alpini, seguito (dal 2008) dalla “Notte Bianca” organizzata dai Commercianti in collaborazione con Comune e Pro Loco. La storia della Corsa delle uova è raccontata da un libro realizzato dall’Atalanta Club Valgandino nel 1999, in occasione del 20° di fondazione, Il volume è stato arricchito e ristampato nel 2016.
LE REGOLE
La “Corsa de öf” non dispone di un regolamento pubblicato, ma di una serie di riferimenti storici e tradizionali che costituiscono i termini della scommessa originale. La regola base è quella che distingue i compiti dei due concorrenti: uno deve percorrere di corsa il tratto Gandino – Fiorano al Serio – Gandino, (km. 11,200 circa) mentre l’altro, nel contempo, deve raccogliere una per una 100 uova, poste ad un metro l’una dall’altra lungo via Dante, la strada che collega la fontana di Piazza Vittorio Veneto alla Chiesa di Santa Croce. Per calcolare la distanza complessivamente coperta dal raccoglitore può essere applicata una regola matematica (la formula di Gauss):
(numero delle uova)² + numero delle uova, ovvero: 100×100+100 = 10.100 metri.
La linea del via è definita dallo zampillo laterale della fontana, sul lato verso il Salone della Valle: dal 1999 questa linea ideale è indicata da un’apposita lastra in marmo. Il via ai concorrenti viene dato all’ultimo rintocco delle ore 20,30 dal campanile della Basilica, collegato con l’orologio del Municipio. Essi partono tenendosi per mano di schiena, l’uno rivolto verso Fiorano e l’altro verso le uova. Le uova vengono collocate (su appositi mucchietti di segatura) lungo via Dante: dal 2001 il Comune di Gandino ha inserito nella pavimentazione i cubetti numerati in marmo bianco che segnalano la posizione di ciascun uovo. Le uova devono essere integre al momento in cui raggiungono la carriola colma di segatura posta sulla linea del traguardo. L’uovo può essere lanciato da breve distanza (delimitata a due metri da un’apposita segnalazione), ma deve raggiungere chiaramente la carriola. Dopo che due uova non raggiungono la carriola o vi giungono già rotte, le ulteriori uova rotte non saranno valide e ne verrà posizionato uno integro dove precedentemente raccolto. L’ordine di raccolta è a discrezione del raccoglitore. La conclusione della gara è determinata dal ritorno del concorrente podista sulla linea di partenza oppure dall’arrivo nella carriola dell’ultimo uovo raccolto. Secondo la statistica è favorito il concorrente impegnato nel percorso podistico verso Fiorano al Serio, in quanto la distanza percorsa dal raccoglitore d’uova è sì inferiore ma molto più discontinua e su un tratto che comunque presenta una pendenza media del 3,89%. Valentino Nodari detiene il record di edizioni disputate (ben 11 più una fuori gara nel 1966). Da ricordare i record di Aldo Moretti “Spazzola” nell’andata e ritorno da Fiorano (35’57” nell’edizione 1984) e Oliviero Bosatelli nella raccolta uova (37’44” nell’edizione 1996).
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