Informazioni
Situata in posizione dominante sui monti tra Sovere e Gandino a 1235 m., è una delle roccaforti partigiane del periodo resistenziale. Dal 2012 è attivo il Museo – Rifugio della Resistenza bergamasca intitolato alla 53^Brigata Garibaldi “13 Martiri di Lovere”. La gestione è affidata all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato Provinciale di Bergamo.
La Malga Lunga fu teatro dei tragici fatti del 17 novembre del 1944, sui monti che dividono la Val Cavallina dalla Val Gandino, in territorio di Sovere. La tragedia si consumò quando alcuni reparti fascisti della “Tagliamento” riuscirono a catturare alcuni partigiani della 53esima Brigata Garibaldi guidata da Giorgio Paglia, di stanza sui monti e quel giorno alla Malga. Due di loro (il sovietico Ilarion Efanov “Starik” e Mario Zeduri “Tormenta”) vennero uccisi a pugnalate sul posto. Gli altri sei (oltre a Paglia, Guido Galimberti “Barbieri”, Andrea Caslini “Rocco”, Semion Kopcenko “Simone”, Alexander Noghin “Molotov” e “Donez”) furono fucilati quattro giorni dopo al cimitero di Costa Volpino. Giorgio Paglia, che pure poteva aver salva la vita perché figlio di una medaglia d’oro della Guerra d’Etiopia, rifiutò la grazia e morì coi compagni proclamando “O tutti, o nessuno!”. Secondo alcune ricostruzioni fra gli uccisi potrebbe esserci anche un nono combattente, un russo dalle ignote generalità. Una conferma a questa tesi arriverebbe dalla “Canzone della Malga Lunga” scritta dal partigiano Arturo Moretti poche settimane dopo l’eccidio, sulle note di “monte Canino”. L’ANPI ha ricevuto la Malga Lunga in comodato dal Comune di Sovere, dopo che questi l’aveva a sua volta ricevuta in dono nel 1979 dal cav. Gianni Radici.