La Traversata tra i Pizzi della Valgandino

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Informazioni

Oltre trenta chilometri complessivi di sentiero e un dislivello positivo superiore ai 2000 metri, con un tracciato ricco di panorami mozzafiato e singole tappe ideali per escursioni “light” con tutta la famiglia. La Traversata tra i Pizzi della Val Gandino unisce le principali cime che fanno da corona ai comuni di Casnigo, Cazzano S.Andrea, Gandino, Peia e Leffe. “E’ un lavoro molto dettagliato – spiega Eugenio Zanotti, presidente del CAI Valgandino – che suddivide la Traversata in sette tappe successive, proponendo itinerari che presi singolarmente sono adatti per uscite a corto raggio, ma uniti in unico anello propongono un percorso di grande interesse tecnico per i camminatori più esperti”.

Si parte dai circa 700 metri della Ss.Trinità a Casnigo, dove è d’obbligo una visita al Santuario definito da molti “la Sistina della Bergamasca”, per il grande affresco del Giudizio Universale realizzato dai Baschenis. Attraverso il sentiero con segnavia 542-543 si raggiunge il Roccolo del Giundit a 823 mt. di altitudine e successivamente (sentiero 542) si sale sulla destra orografica verso la Val Sponda, raggiungendo i 1285 metri del Monte Farno.

La seconda tappa, che porta alla piana del Campo d’Avene, comprende la “cima Coppi” del Pizzo Formico, a mt. 1636. Nella parte iniziale si transita si sale sino a Prato Porta. Dopo aver toccato la sommità del Formico con la grande Croce che domina la valle verso Clusone, si scende verso la piana della Montagnina, non lontani dal Rifugio Parafulmine (mt.1536) e proseguendo in quota verso il Tribulino dei Morti. La terza tappa, il cuore della “Traversata”, percorre il sentiero 548/a sino al Pizzo Corno (1370 mt.) e successivamente seguendo il segnavia 545 porta alla Pozza Crus e alla Baita Monte Alto, inaugurata nel 2011 dal CAI Valgandino a 1380 metri di quota.

La quarta tappa allarga gli orizzonti sui laghi d’Endine e Iseo, giungendo al monte di Sovere e alla Malga Lunga, dove è consigliata una visita al Museo della Resistenza Bergamasca. La Malga (oggi attrezzato rifugio gestito dall’ANPI) fu teatro di uno degli episodi più cruenti della lotta partigiana sulle nostre montagne. Dal Monte di Sovere, in circa 5 chilometri di tracciato panoramico, si raggiunge Monticelli, ristorando occhi e membra alla Pozza dei Sette Termini. Il tratto finale, sesta e settima tappa, comprende il monte Pizzo, sopra Peia, con la grande statua della Madonna della Vita che domina l’intera Val Gandino. Attraverso il sentiero 513 si prosegue sino al passo della Forcella, a meno di mille metri di quota, dove prende il via la tappa finale che porta in comune di Leffe, sul monte Croce e successivamente allo stadio Martinelli dove è disponibile adeguato parcheggio.

La Traversata è un percorso suggestivo, punteggiato da numerose strutture di accoglienza (Rifugio Parafulmine, Baita Monte Alto, Rifugio Malga Lunga e Agriturismo Monte Croce) cui si aggiungerà dopo Pasqua (ed è una bella notizia) il rinnovato Rifugio Monte Farno, chiuso da un paio d’anni. Non mancano varianti impegnative, per esempio nella zona del Corno, per catturare l’attenzione dei più esigenti. Per famiglie e buongustai anche a valle non manca l’imbarazzo della scelta: qui la “Traversata” è fra antichi palazzi e monumenti di rilievo (basta citare la Basilica di Gandino), senza dimenticare l’enogastronomia che oltre a formagelle e salami propone gli originali prodotti a base di Mais Spinato di Gandino.

La carta della “Traversata tra i Pizzi” è disponibile preso l’Ufficio Turistico di piazza Vittorio Veneto a Gandino e scaricabile dai link qui sotto

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