In un testamento del 1358 redatto dal notaio Filippo Scano di Gandino si parla per la prima volta della chiesa di S. Lorenzo. Dunque, la chiesa di S. Nicola posta al centro del borgo di Barzizza parrebbe precedente a questa poiché in un istrumento del 1290 se ne fa cenno. Il richiamo della chiesa di S. Lorenzo lo si trova scritto su imbreviature del notaio Bono Scano del 1362, laddove si accenna a lasciti per opere da condurre sul campanile e alla campana. Tuttavia dagli atti delle visite pastorali dei vescovi di Bergamo si precisa che la chiesa di S. Lorenzo è la primitiva parrocchia di Barzizza, anche se le funzioni venivano celebrate, per comodità dei fedeli, nella chiesa di S. Nicola.
La chiesa di S. Lorenzo, ubicata in zona definita anticamente “eremo di Poot” era, ed è tuttora, circondata da un ampio spazio verde; qui, come risulta dagli atti del vescovo Pietro Lippomano in visita pastorale a Barzizza nel 1541, era annesso all’edificio sacro un romitorio dove dimorava un eremita e qui, fino al 1800, c’era il cimitero privo di recinzione. Sarà lo stesso vescovo Lippomano ad ordinare di realizzare entro trenta giorni una protezione con muro o staccionata, al fine di impedire l’accesso agli animali. In coincidenza della Visita Apostolica di S. Carlo Borromeo nel 1575 furono condotte opere di riqualificazione della chiesa. Non passarono che pochi decenni, siamo nel 1607, ed ecco di nuovo aperto il cantiere per dar corso a interventi radicali che si conclusero con la consacrazione il 19 luglio 1614 in presenza del vescovo Giovanni Emo. Successive opere di manutenzione furono condotte nel 1707. Nella prima metà del secolo XX sono molti e significativi gli interventi che hanno apportato modifiche: l’aggiunta dell’abside (1913), il restauro delle cappelle laterali (1933), le decorazioni interne, la sostituzione del pavimento con marmette e la sistemazione esterna (1939). In tempi recenti, come peraltro è accaduto per molti edifici storici, è stato rimosso l’intonaco sulle facciate, compromettendo la qualità originaria dell’edificio.
La chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare, scandita da lesene che definiscono quattro campate; il soffitto è a botte. Nella quarta campata, aderente al presbiterio anch’esso a pianta rettangolare con soffitto a spicchi, lo spazio architettonico si dilata con la sporgenza verso l’esterno delle due cappelle a pianta semi esagonale dando origine ad una pianta a crociera della chiesa.
La facciata principale, orientata ad Ovest, ha un portico con soffitto in travi di legno retto da quattro colonne di arenaria. Nella parte alta della fronte un rosone strombato dà luce all’aula assieme ad una serie di finestre di forma rettangolare presenti sulla parete che guarda a meridione. Un piccolo campanile è addossato alla destra del presbiterio e alla cappella dedicata all’Immacolata. La cappella contrapposta è dedicata al Santo Crocifisso.
CHURCH OF ST LAWRENCE
The church of St Lawrence is mentioned for the first time in a will of 1358 drawn up by the notary Filippo Scano of Gandino. So, since it is mentioned in an “Instrumento” from 1290 the church of St. Nicholas located in the centre of the village of Barzizza seems to precede the current one. Reference to the church of St. Lawrence can be found in the writings of the notary Bono Scano from 1362, where some legacies for works to be carried out on the bell tower and the bell itself are mentioned. However, the documents related to the pastoral visits of the bishops of Bergamo, specify that the church of St. Lawrence is the original parish of Barzizza, even if the functions were celebrated, for the convenience of devotees, in the church of St. Nicholas.
The church of St. Lawrence, located in an area formerly defined as the “hermitage of Poot”, was, and still is surrounded by a large green space; attached to the sacred building, as stated in the documents of Bishop Pietro Lippomano on a pastoral visit to Barzizza in 1541, and here in this same place there was an hermitage where a hermit lived until 1800, there was also a cemetery without a fence. Bishop Lippomano himself will order the creation of a protection with a wall or fence to be built in thirty days, in order to prevent access to the animals.
Renovation works were carried out on the church when St. Charles Borromeo made an Apostolic Visit in 1575. Only a few decades later, in 1607, further renovation took place in order to carry out radical interventions which ended 19 July 1614 with the consecration and with the participation of Bishop Giovanni Emo. Further maintenance works were carried out in 1707. In the first half of the 20th century, many other significant works brought changes: the addition of the apse (1913), the restoration of the side chapels (1933), the internal decorations, the replacement of the floor with tiles and the restoration of the outside (1939). Recently, as it happened to many historic buildings, the plaster on the facades has been removed, compromising the original quality of the building.
The church has a single rectangular plan nave, marked by pilasters that define four bays; the ceiling is barrel-shaped. Next to the presbytery which also has a rectangular plan with a segmented ceiling, the architectural space of the forth bay expands towards the outside of the two semi-hexagonal plan chapels and creates a cross plan of the church.
The main facade, oriented to the west, has a portico with a wooden beam ceiling supported by four sandstone columns. The upper part of the front displays a splayed rose window which, together with a series of rectangular windows positioned on the wall facing south, gives light to the inside. A small bell tower is positioned on the right of the presbytery and the chapel dedicated to the Immaculate Conception. The opposite chapel is dedicated to the Holy Crucifix.